Industria
Lean e TOC possono essere applicate con successo, individualmente o in combinazione, a qualsiasi settore industriale in organizzazioni di tutte le dimensioni. Di seguito elenchiamo però alcune situazioni/tipologie di industrie in cui l’adozione di queste metodologie è in grado di portare risultati straordinari. Naturalmente si tratta di indicazioni di massima perché in ogni caso le implementazioni vengono progettate in modo personalizzato dopo una fase di analisi/diagnosi che approfondisce tutti gli elementi tecnici e organizzativi nonché le necessità dei committenti
Lean e 6sigma
– Quando gli impianti sono molto complessi e con operazioni in outsourcing permette di sincronizzare in modo molto efficace le diverse organizzazioni su pochi principi e di aumentare l’efficienza complessiva minimizzando lo spreco di materiali, risorse, energie. Se poi come spesso accade in questi contesti l’inventory/semilavorati è elevata ottiene risultati importanti in termini della sua riduzione (e quindi anche free cash flow) e quindi anche nell’accorciare il lead time
– Negli impianti in cui è cruciale il discorso del layout/ gestione degli spazi e delle 5s (spazi molto piccoli o molto grandi) o anche spazi ”normali” ma una pluralità di parti e codici da gestire. L’ordine che porta un progetto Lean si traduce in grande riduzione degli sprechi di tempo e miglioramento del clima. In tutti i casi in cui c’è la possibilità di progettare ex novo il layout adottare fin da subito un approccio lean è particolarmente interessante perché nessuna soluzione tecnica è preclusa, e spesso quelle Lean sono anche le meno costose in termini di investimento in macchinari e infrastrutture
– Ancora più che nel caso del layout la progettazione lean produce risultati straordinari nel caso in cui intervenga su impianti e linee di assemblaggio. Una peculiarità di Fit2compete è di includere nel proprio team una competenza molto tecnica e specializzata in questo ambito
– Nel caso della produzione su commessa quando è centrale la necessità di sincronizzare gli uffici tecnici con le tempistiche richieste dal cliente e con la produzione. Questo tipo di “caso” è per molti versi equiparabile al Lean for Construction
– Industrie che desiderino migliorare l’output di determinate fasi del flusso produttivo o la resa complessiva o diminuire la difettosità con il controllo statistico di processo
– Industrie con un livello di specifica molto stringente, contesti che abbiano anche già portato avanti l’applicazione di metodologie di miglioramento e che sono pronte a perseguire l’eccellenza del 6sigma (aeronautica, automotive…)
– Produzioni ripetitive ma ancora “tradizionali”/push che possono beneficiare enormemente del passaggio a pull (anche nel settore del Made in Italy, storicamente più attento alla qualità del prodotto che non alle metodologie di produzione)
TOC
La Teoria dei Vincoli, forse un approccio più di nicchia rispetto alla lean ma altrettanto potente nei risultati, offre risposte molto efficaci soprattutto in contesti del tipo:
– produzioni ad alta variabilità nel market mix- frequenti oscillazioni nella domanda, molti prodotti diversi richiesti, frequenti cambi tipo e setup…scegliendo un vincolo come punto di focalizzazione e controllo è possibile gestire la variabilità in modo relativamente semplice e massimizzare l’efficacia in termini di riduzione dell’inventory e del lead time, generalmente i due fattori più critici in contesti di questo tipo
– impianti produttivi che hanno un “vincolo naturale” (spesso impianti in cui sono presenti forni, linee di assemblaggio multistazione…):
in questi casi aumentare la produttività del vincolo naturale è estremamente oneroso in termini di investimento o anche impossibile e quindi è particolarmente importante, come dice l’algoritmo TOC Drum buffer rope, “sfruttare” il vincolo, cioè portare la sua efficienza vicino alla massima teorica, perchè evidente che è il vincolo a fare tutta la differenza in termini di capacità produttiva, efficacia ed efficienza
– problemi di magazzini alti e mal dimensionati: con l’algoritmo “replenishment” la Teoria dei Vincoli è in grado di raggiungere l’efficienza che il controllo di gestione auspica senza pregiudicare la capacità di produrre e assemblare le produzioni (o anche, nel caso di distributori, di comporre ordini multiprodotto)
– in tutti i contesti in cui i problemi produttivi sono fortemente intersecati con problemi organizzativi e quindi non si ritiene possibile creare un ambiente collaborativo a causa delle barriere tra le diverse figure perché gli interventi TOC sono supportati da degli strumenti logici che consentono di leggere le motivazioni profonde delle resistenze umane e di lavorare sulla diffidenza reciproca e sui modelli mentali contrastanti per progettare e implementare delle soluzioni vincenti per tutte le parti in causa